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Il centro nutrizionale supplementare a Man

Cari amici,
eccomi giunto al mio ennesimo aggiornamento sul mio viaggio in Africa. Terminato il corso su wordpress che ha avuto echi veramente incoraggianti, ho avuto modo di rendermi utile anche per il centro nutrizionale supplementare dei Focolari a Man, grazie all’interessamento di Giulia, una volontaria di Roma venuta anche lei qui in missione a dare una mano.

Margrit mi mostra la sala di accoglienza

Margrit mi mostra la sala di accoglienza

Quello che ha fatto Giulia è stato forse più immerso nella vita del luogo, di quanto non abbia fatto io, e un po’ la invidio per questo 😉 Ma… Come si dice, ognuno da’ il suo contributo ed il mio era quello tecnico sull’informatica.
Giulia invece ha lavorato con i bambini e le mamme del posto per la prevenzione e la formazione nella nutrizione dei bimbi. Sembra una cosa più o meno di routine ma in realtà, invece, è una rivoluzione culturale quella che Margrit, focolarina brasiliana di stanza in Africa da trent’anni, porta avanti da tanti anni.

Per noi occidentali, spesso presi anche da tante mode new age false e fuorvianti, è incredibile pensare che una mamma non sia in grado di gestire l’alimentazione del figlio neonato. Questo perché c’è stata una tradizione che nei secoli si è tramandata da madre in figlia e, non ultima, l’influenza della medicina e i progressi che essa ha fatto nella consapevolezza di quanto la

La Dispensa del centro per la malnutrizione

La Dispensa del centro per la malnutrizione

nutrizione sia fondamentale per la corretta crescita dei bambini.
Qui a Man, invece, tante, troppe mamme non sanno neanche che i bimbi devono essere prima svezzati e poi nutriti gradualmente con i cibi che mangiano gli adulti, non sanno quando dare loro da mangiare e cosa dare loro per nutrirli.
Già Carlo, il medico responsabile del Centro Medico Sociale, la prima volta che sono venuto nel 2012 mi illustrava questa realtà, ma quest’anno, lavorando un po’ con i diretti interessati, me ne sono reso conto meglio.

Quello che ho scoperto, con mio grande turbamento, è che in questa zona la mortalità infantile è del 44%, in pratica quasi un bambino su due muore i primi anni della sua vita.
E quello che più fa male è che spesso i bambini che vengono portati qui sono in condizioni disperate e irrecuperabili: per cui assistere alla morte di una fragile vita è veramente difficile, soprattutto quando sai che non puoi farci niente.
Il compito di Margrit, infermiera professionale, e degli altri operatori del centro, in primo luogo è quello di dare una assistenza immediata alle mamme che portano i bambini a farsi vedere. Spesso queste mamme non parlano il francese, per cui le altre mamme che negli anni sono state formate, si rendono disponibili come interpreti.

La cameretta per la cura della depressione perinatale.

La cameretta per la cura della depressione perinatale.

Margrit ha il compito inizialmente di capire la situazione tramite un colloquio con la mamma che spesso dura anche mezz’ora. Si tratta di capire quali sono le condizioni in cui è allevato il bambino e come viene nutrito. Questo è fondamentale per capire se la mamma sia consapevole o no del fatto che il bambino deve mangiare determinate cose e seguire determinati ritmi soprattutto con l’allattamento. Contemporaneamente al colloquio si pesa il bambino e si valuta quanto sia grave la sua situazione, i bambini sotto peso o gravemente malnutriti vengono subito mandati alla clinica di Carlo, proprio lì accanto, per dargli un’assistenza immediata, gli altri vengono registrati per poi avere assegnata una dieta opportuna. Le mamme che non possono permettersi di pagare ricevono dal centro tutto quello di cui hanno bisogno per nutrire il bambino, quelle che possono pagare invece acquistano gli alimenti indicati dalla terapia.

Durante la visita al centro Margrit mi fa visitare anche una cameretta, molto graziosa e ben curata, con una

i macchinari per macinare i cereali

i macchinari per macinare i cereali

macchina per cucire ed un lettino. Spesso quando si capisce che la mamma è in difficoltà nella gestione post-partum, si invita in questa camera, dove ha modo di parlare con altre mamme che hanno avuto la sua esperienza. Poi fra un bicchiere di tè, una chiacchiera e l’altra e un po’ di tempo passato dietro la macchina da cucire, la mamma si sente accolta, capita e tranquillizzata e allora può tornare a prendersi cura del proprio bambino in maniera più serena e consapevole.
Questa terapia mi ha molto impressionato e il sorriso di Margrit che mi diceva che in questo modo ha aiutato tante persone mi ha dato molta speranza.

Sì, perché qui, come dicevo, non c’è solo da combattere contro la povertà, ma anche contro l’ignoranza che

Le mamme imparano a fare il pane

Le mamme imparano a fare il pane

spesso non permette di migliorare le proprie condizioni di vita. Il modo poi, con cui gli operatori del centro, portano avanti questa riabilitazione psicologica, si integrano perfettamente con la cultura del posto, dove la comunicazione e la condivisione sono mezzi fondamentali della vita sociale.

Altro compito del centro è quello di rendere le mamme indipendenti nel preparare il cibo. Per questo

scopo vengono utilizzate delle macchine per macinare il grano e il miglio che serviranno per fare il pane oppure preparare le pappe per lo svezzamento. Grazie

Il forno tradizionale

Il forno tradizionale

a queste macchine è possibile trasformare i cereali in farina che poi viene impastata nella cucina all’aperto e cotta grazie al forno situato sul retro della struttura.

Per poter sopravvivere il Centro conta sul negozio che si trova al suo ingresso dove vengono messi in vendita i prodotti realizzati dalle mamme. Al negozio si trova il pane ma anche delle marmellate e dei succhi di frutta.

Molto spesso anche chi viene a curarsi al centro Medico Sociale coglie occasione per comprare questi prodotti che sono a prezzi abbordabili ma, a differenza del mercato del quartiere,

Il negozio

Il negozio

offrono una qualità ed un igiene assolutamente non comuni.

Come dicevo all’inizio dell’articolo, sono stato coinvolto da Giulia che aveva bisogno di consigli su come impaginare dei volantini che poi dovrebbero essere distribuiti alle mamme.

In particolare ho suggerito a Giulia di utilizzare publisher per l’impostazione grafica e The Gimp per l’elaborazione delle immagini. Al momento non ho la bozza definitiva dei progetti, ma mi piace farvi vedere quanto sia stata brava Giulia ad impostare il volantino sull’allattamento artificiale!

Giulia al lavoro

Giulia al lavoro

Grazie a lei ho avuto modo di toccare con mano cosa vuol dire comunicare con mamme che non sanno né leggere né scrivere. Giulia è stata molto brava a illustrare quando, come e cosa dare da mangiare ai bimbi senza la necessità di scrivere alcunché, ma con delle immagini che descrivevano cosa fare.

Devo dire che io stesso sono rimasto sorpreso dall’efficacia delle illustrazioni e sono sicuro che anche le mamme che verranno al centro ne troveranno giovamento!

 

 

Il frontespizio del volantino sull'allattamento artificiale

Il frontespizio del volantino sull’allattamento artificiale

modi di somministrazione

Modi di somministrazione

Quando dare da mangiare al bambino?

Quando dare da mangiare al bambino?

1 commento su “Il centro nutrizionale supplementare a Man”

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